Gli eventi sincronici, come ho scritto nell’articolo precedente, nascondono un messaggio che ci indica la strada da percorrere. In questo senso tali eventi hanno la funzione di rendere conscio ciò che normalmente è inconscio. Tuttavia personalmente ritengo che non sempre gli eventi sincronici parlino di uno stato mentale inconscio, ma che in alcuni casi siano semplicemente la proiezione di uno stato mentale conscio sulla realtà. In effetti la fisica quantistica afferma che il soggetto proietti sulla realtà ciò che esiste a livello mentale. Dal mio punto di vista, quindi, esiste un continuum di stati interni proiettati sull’esterno, a partire da stati profondi e inconsci a quelli più consapevoli, i primi utilizzerebbero un linguaggio fortemente simbolico e archetipico per poi arrivare a quelli più consci che si rifarebbero ad una trasformazione diretta nel mondo oggettivo. Mi spiego con un celebre esempio citato da Jung, che racchiude entrambi gli elementi.
La storia si svolge così: Jung era in seduta terapeutica con una paziente, la quale, piuttosto razionalista, aveva qualche difficoltà ad accettare le idee di Jung sull’inconscio e sui significati più profondi delle esperienze personali. In un momento chiave della terapia, la paziente raccontò a Jung di un sogno fatto la notte precedente, in cui le era stato regalato uno scarabeo d’oro – un simbolo di rinascita in molte culture, ma qualcosa di estraneo alla sua realtà cosciente.Mentre la paziente raccontava il suo sogno, Jung sentì un rumore alla finestra del suo studio. Si alzò, aprì la finestra e, con sua grande sorpresa, entrò uno scarabeo vero, nello specifico una Cetonia aurata, un tipo di coleottero verde-oro. Jung prese lo scarabeo e lo presentò alla paziente dicendo: “Ecco il suo scarabeo dorato”. Ecco in questo avvenimento raccontato da Jung possiamo trovare due diversi elementi, innanzittutto la perfetta confluenza tra il mondo interiore della paziente, il sogno che lei stava narrando, e il contemporaneo evento esterno di apparizione dello scarabeo. Il secondo elemento, però, è la particolare manifestazione simbolica, connessa ad un significato di rinascita, la paziente non ha sognato un qualsiasi oggetto che poi si è materializzato ma un insetto che parlava della sua profonda e inconscia esigenza di cambiamento. Perchè mi preme evidenziare questa differenza? Perchè, anche da esperienze cliniche, ho osservato che vi sono eventi sincronici, altamente simbolici, che richiedono intepretazioni anche più complesse, i quali, però, fungono da catalizzatori per il cambiamento psicologico e la consapevolezza, aprendo le persone a una comprensione più profonda di se stesse e del proprio posto nel mondo. Ed esistono eventi sincronici, molto più basilari, in diretta connessione con stati mentali consapevoli, e che, quindi, non hanno la stessa intensa funzione di guida nella nostra vita. Ad esempio, quando pensiamo ad una persona e dopo pochi istanti la vediamo. Ovviamente i primi sono più difficili da osservare, notare ed interpretare, perchè afferiscono ad archetipi universali, ma sono anche quelli più ricchi in termini di potenzialità. Spesso emergono in momenti cruciali della nostra vita per guidarci, metterci in guardia o semplicemente renderci consapevoli di alcune verità di fondo. Attraverso la sincronicità, possiamo intravedere una rete di significato più ampia, un linguaggio simbolico che parla direttamente dall’anima, e per questo è importante aprirci a coglierli.