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Le consulenze psicologiche sono volte a creare uno spazio protetto di accoglienza, affinché chi acceda possa iniziare a porre lo sguardo al suo interno, mettendolo in relazione anche a ciò che accade fuori.
Problemi di ansia, disturbi dell'umore, depressione, insicurezza, stress, insoddisfazione, sono tutti segnali di richieste interiori che abbiamo ignorato a lungo, che trovano, quindi, questo modo dirompente di palesarsi. La sofferenza come risveglio, mezzo di cambiamento, tensione che ci sospinge a manifestare la nostra vera essenza, lo scopo e il senso della nostra vita.
Le Costellazioni Familiari sono un metodo di riconoscimento della realtà, che nasce dalla percezione attraverso il raccoglimento in sè stessi e l’esperienza del campo condiviso. È un lavoro straordinario perché attraverso la “messa in scena” acquisiamo la visione dell’occhio sull’insieme e, attraverso ciò che emerge e che si mostra noi, abbiamo la possibilità di elaborare e trasformare i nostri pensieri e le nostre credenze. Attraverso questo lavoro può accadere che fatti che appartengono al nostro sistema familiare inizino a svelarsi e nello stesso momento in cui emergono, inizia quel processo di “guarigione dell’anima” che tocca tutti, sia i vivi che i morti; i nodi, sciogliendosi, ci lasciano liberi nel nostro cammino. Negli anni 80 nascono le costellazioni familiari individuali tramite l'utilizzo di oggetti simbolici. Anche qui si viene a creare un potente campo, il posizionare e far relazionare tra loro questi oggetti bypassa i limiti imposti dalla coscienza e si va ad agire nel profondo. Quello che si crea, pur essendo di intensità ridotta, permette di esplorare visivamente certe dinamiche che spesso ci sfuggono, ma altresi di sperimentare e toccare emozioni e vissuti dei componenti della famiglia, con il vantaggio di affrontarle nel costesto più riservato della seduta individuale.
L'individuo è portato, seguendo un principio omeostatico di lealtà familiare, a ripetere quanto già avvenuto nell’albero, eppure quando l’individuo in uno slancio di consapevolezza e creazione divina riesce a superare gli ostacoli e innanzarsi al cambiamento, apporta una nuova informazione all’albero e lo rinvigorisce. Ciascuno di noi è contemporaneamente figlio dei propri genitori ma anche creazione unica dell’Universo che supera la volontà individuale dei genitori. Il lavoro su di sé ci permette di comprendere che le difficoltà della nostra vita sono le resistenze che il nostro albero manifesta al tentativo di introdurre informazioni nuove. In un primo tempo ci parranno insormontabili, ma sono gli ostacoli che ci rendono più forti, in altre parole l’albero vuole testare bene la nostra determinazione prima di darci fiducia e lasciarci introdurre un cambiamento. Lungo la via di tale realizzazione, le forze ripetitive dell’albero, della società e della cultura mettono davanti alla persona in cerca di se stessa una miriade di impedimenti e lì, o di nuovo reagiamo come già hanno fatto le generazioni che ci hanno preceduto, comportandoci da eredi, oppure ci rifacciamo alla Coscienza divina, al Superconscio, alla creatività, consentendo all’ostacolo di diventare il nostro maestro e questo ci sosterrà nel trovare una soluzione nuova, la cui coscienza è la Coscienza universale. Per superare i propri limiti bisogna, però, cominciare a toccarli. Per questo motivo, ritengo utile integrale alle tradizionali sedute psicologiche anche un lavoro di ricerca e riflessione comune sul proprio albero genealogico e sugli elementi che ci risuonano maggiormente.
Jung affermava come fosse molto probabile che la materia e la psiche fossero due aspetti differenti dello stesso fenomeno. La sincronicità, per lui, si riferiva ad avvenimenti dove succedono cose nella realtà esterna che sono in corrispondenza significativa con un’esperienza interiore. Oggi la moderna fisica quantistica ci dice come non si possa osservare il mondo subatomico senza condizionarlo. La nostra coscienza spinge il soggetto a osservare la realtà proiettando su di essa ciò che esiste a livello di coscienza e andando, quindi, a determinare la posizione degli elettroni (materia). Sotto questa luce i cosiddetti segnali sono da considerarsi come mezzo di espressione della nostra parte inascoltata, inconscia, animica, divina e se colti possono indicarci la via da seguire.
Innanzitutto considerare l’individuo come unione di corpo e mente. L’individuo, infatti, come ci dice A.Bertoli, è un tutto inseparabile in cui convivono la specie (la dimensione biologica) la coscienza (dimensione psicologica) la famiglia e la collettività (dimensione geno-antropologica) - ed è da questo punto di vista necessariamente molteplice e insieme unitario - che si può cogliere la complessità del soggetto e ogni sua manifestazione fisica e/o mentale. In tal senso la alattia non è altro che un'auto organizzazione biologica e cerebrale, psichica e relazionale che non può essere parcellizzata in specializzazioni rigide, in aree separate come la psicologia da una parte e la medicina dall'altra. Ogni singolo elemento della nostra vita riflette, ogni volta, la totalità della nostra esistenza. A cio si collega l’altro elemento, l’unicità dell’essere umano. La sua specificità richiede ascolto, possibilità di entrare nel suo mondo e nella sua visione della vita. Da questo deriva la flessibilità di poter attingere a tecniche e strategie di diversi orientamenti, che meglio possano rispondere alle sue esigenze e alla sua organizzazione psico emotiva. Per questo mi avvalgo di volta in volta, di tecniche diverse, tratte dall’approccio strategico, sistemico, di PNL (ipnotiche).
Un assunto fondamentale è che non esista una mappa della psiche umana e del suo corretto funzionamento, in base al quale decretare problematica o non problematica una certa caratteristica. In linea di massimo solo ciò che la persona ritiene essere un problema può essere considerato tale. Per andare oltre le tentate soluzioni della persona che spesso alimentano il problema stesso, utilizzo delle prescrizioni che la persona è chiamata a svolgere nell’intervallo di tempo che intercorre tra una seduta e l’altra. Questi semplici compiti sono finalizzati a produrre cambiamenti in aree circoscritte, che a loro volta generano cambiamenti nell’intero sistema. Vengono denominate anche esperienze emozionali correttive e costituiscono leve importanti per modificare il modo in cui il soggetto costruisce la sua realtà, permettendo di sperimentare un nuovo scenario di vita. Esse sono, quindi, utili da affiancare al lavoro riabilitativo e in particolare permettono una risoluzione più rapida rispetto al mero lavoro dialogico.
La seduta ha un costo di 60 euro.